PROTEZIONE REPERTI ARCHEOLOGICI EX LAVATOI - CHIUSI (SI)

 

Rober Glass è stata interpellata per la realizzazione di parti vetrate Calpestabili a protezione dei reperti archeologici ritrovati all'interno degli ex Lavatoi a Chiusi.
PROGETTO : Arch. S. Forzoni
"Il solaio vetrato, permette di visionare i reperti archeologici che sono venuti alla luce durante le opere di sottofondazione e allo stesso tempo consente una migliore fruizione e utilizzo dell’edificio" 
CALPESTABILI :
Sp. mm 10 Temp. Termico + pvb 1.52 
+ mm 10 Indurito + pvb 1.52
+ mm 10 Temp. Termico
Filo Lucido
PARAPETTI :
Sp. mm 8 + DG41 1.52 + mm 8 - Filo Lucido - Temperato Termico.
Accessori :
Profili di contenimento dei parapetti Defender Logli Massimo - Saint Gobain 
Ci siamo occupati del Rilievo Misure Strumentale, per digitalizzare la carpenteria oltre alla posa in opera del lavoro.
DESCRIZIONE :
Restaurati e riaperti al pubblico gli ex-lavatoi di Chiusi: l’opera architettonica, subito fuori Porta Lavinia, è stata al centro di un lungo processo di restauro e di rigenerazione urbana, culminata con l’inaugurazione avvenuta nella mattina di sabato 25 settembre, alla presenza di molti cittadini, progettisti e membri dell’amministrazione comunale.
Il recupero architettonico e culturali dei lavatoi del centro storico di Chiusi era iniziato nel mese di dicembre 2019: i lavori, oltre che per l’emergenza Covid-19, erano stati interrotti per il ritrovamento di antichi reperti archeologici risalenti ai primi insediamenti civili nella zona. La costruzione degli ex lavatoi risale infatti alle seconda metà dell’800 e la sua funzione è rimasta tale sino alla prima metà del 900. L’edificio di forma rettangolare in muratura di pietra con ricorsi di mattoni a faccia vista, presenta sui lati lunghi cinque arcate a tutto sesto ed una sui lati più corti, al suo interno trovavano posto quattro grandi vasche ed una quinta di dimensioni più ridotte con piani di lavoro ricavati da grossi blocchi di travertino. Le vasche servivano per le varie fasi di lavaggio, insaponatura, primo risciacquo, secondo risciacquo, la più piccola veniva invece usata per il lavaggio della biancheria delle persone affette da malattie infettive. Il riempimento delle vasche era assicurato dall’acqua che proveniva dalla fontana di Piazza XX Settembre, che sgorgava di continuo e tramite una canalizzazione che arrivava sino ai lavatoi

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